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Pasqua e Pasquetta

Oggi è venerdì santo. Ho scoperto che la maggior parte degli stati europei festeggia questo giorno come festa nazionale. Ergo, niente lavoro. E, conseguentemente, mi trovo ad essere l'unico a Gamereactor impegnato in un giorno lavorativo.

Si tratta di un giorno strano, in cui escono davvero poche notizie. Ho potuto dedicare la giornata a scrivere recensioni e a portarmi avanti con il duro lavoro che mi attende. A breve ci sarà un'importante novità per Gamereactor Italia. Stiamo per diventare "i primi in Italia a fare una cosa", come mi piace definire l'operazione che sto seguendo da giorni, per creare un po' di mistero.

In ogni caso, colgo l'occasione per augurare a tutti una buona Pasqua! E, ovviamente, una buona Pasquetta che nel mio caso si traduce in un rientro in auto. Mavaffanchiurlo.

Pasqua e Pasquetta

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Sono single

Dopo sei anni di fidanzamento, io e la mia ragazza abbiamo deciso di lasciarci. Una decisione presa in fretta e furia, durante l'orario di lavoro, con un messaggino su Messenger. Ciononostante abbiamo deciso di continuare a vivere sotto lo stesso tetto, come ottimi coinquilini. Il motivo della nostra separazione è duplice: burlesco, in primo luogo. Scientifico, dall'altro.

Oggi è il 4 di aprile, quindi posso svelarlo. Il primo di aprile ci siamo lasciati su Facebook, restando una coppia nella "vita reale" (virgolette d'obbligo, più avanti capirete il perché). Molti hanno capito che si trattava di uno scherzo. Molti altri no. Ed ecco il primo risultato della nostra ricerca: Facebook è una macchina creata ad hoc per farsi i cazzi degli altri. Non scherzo: dal momento della nostra separazione virtuale io ho ricevuto una decina di commenti da persone preoccupate per il mio stato di salute sentimentale. Ho ricevuto un'email e un messaggino sul cellulare. La mia ragazza ha ricevuto molti più messaggi di me (le donne...), diversi contatti via chat e addirittura una telefonata da parte di un'amica con "il cuore a mille".

Ovviamente abbiamo passato la giornata a scompisciarci dalle risate, reggendo il gioco e constatando al contempo come un semplice click su Facebook possa causare un vero e proprio polverone tra amici e conoscenti. Anche al primo di aprile.

Il secondo risultato è dato dalla pubblicità su Facebook che, evidentemente, prende nota della nostra vita privata. Nel momento in cui mi sono dichiarato single, le orribili pubblicità dei gatti che popolano la mia sidebar sul faccialibro (ho due cani, cosa mai me ne può fregare di una toilette chic per gatti?) si sono tramutate in piacenti immagini di avvenenti fanciulle con la scollatura in vista. E magari la lingua di fuori. Tutte pubblicità che mi invitavano a conoscere ragazze single, magari proprio nella mia città. E non importa se nel tragitto da casa alla stazione vedo solo studentesse in sovrappeso, tutte le ragazze che vogliono conoscermi sono bellissime. O comunque hanno la faccia da porca.

Insomma, Facebook si interessa ai miei sentimenti tanto quanto i miei amici. Solo che mentre gli amici veri (quelli che ci sono cascati) si limitano a solidarizzare o a chiedere spiegazioni, Facebook va direttamente al sodo. Chiodo schiaccia chiodo, magari con una ragazza con le poppe al vento. Magari su di un sito a pagamento. Meditate gente!

Sono single

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Gli obiettivi di Nintendo

La recente dichiarazione di Nintendo mi ha lasciato spiazzato. Diciamo pure sconvolto. Sono anni che mi chiedo come mai Nintendo - e solo Nintendo - non abbia adottato l'affascinante mondo degli obiettivi sbloccabili, siano essi gli achievements di Xbox 360, i trofei di Playstation 3 o gli obiettivi di Steam. Nel panorama videoludico contemporaneo tutti, a parte Nintendo, adottano un sistema di ricompense per i giocatori che compiono determinate azioni. La qualità e la quantità di queste ricompense è nelle mani degli sviluppatori, che spesso introducono obiettivi accessibili a tutti (e, a mio giudizio, completamente senza senso, vedi i vari "completa la prima missione" o "completa il tutorial"). Ci sono dei casi in cui, però, gli obiettivi diventano delle vere e proprie sfide. Dei concentrati di adrenalina che contribuiscono alla rigiocabilità del titolo.

Uno degli esempi migliori di questo uso virtuoso degli obiettivi l'ho incontrato in Limbo. Non mi dilungherò sui grandi pregi di questo gioco, limitandomi a dire che se avete una console Xbox 360 e una connessione a internet, dovete assolutamente aggiungerlo alla vostra collezione. Dicevo, in Limbo gli obiettivi sono straordinariamente ben realizzati. A parte il consueto obiettivo "finisci il gioco" (accettabile, se non addirittura obbligatorio in ogni gioco dotato di un finale) gli altri obiettivi presentano due caratteristiche, a volte in contemporanea. Sono difficili e sono misteriosi.

Credo che difficoltà e mistero siano gli ingredienti imprescindibili per creare un obiettivo perfetto. Al quale aggiungerei anche originalità.

In Limbo quasi tutti gli obiettivi sono identificati da nomi che lasciano molto spazio all'immaginazione. Prendiamo, ad esempio, "Sotto l'artropode". Cosa significa? A quale artropode si riferisce? Nel gioco incontriamo almeno due diversi artropodi (un ragno e una specie di mosca). Quale sarà quello giusto? E soprattutto, cosa dobbiamo fare? Questo genere di obiettivi porta inevitabilmente alla sperimentazione, alla ricerca e alla libertà creativa. Elementi che, secondo Nintendo, sarebbero messi in seria discussione proprio dalla presenza degli obiettivi.

Nintendo, si sa, è un'azienda orgogliosa. Ha inventato il 75% di tutto quello con cui giochiamo oggigiorno. Ha inventato il pad a croce, l'analogico, la vibrazione, il 3D senza occhialini, la connettività, il touch screen applicato ai videogiochi. E poi ha inventato generi. Ha inventato il platform in 3D. Ha inventato il party game. Il fitness.

Temo, però, che questo orgoglio talvolta si traduca in ostinazione. Ostinazione nell'ignorare ciò che i concorrenti hanno fatto di buono. Voglio dire, Nintendo ha impiegato quasi tre anni per introdurre una forma di chat vocale nelle sue console. Ha impiegato un'intera generazione per sbarazzarsi delle cartucce, e lo ha fatto introducendo il curioso quanto sfortunato formato di mini-CD. Se ne è fregato del gioco on-line per almeno un anno, e - diciamocelo - il servizio WiiConnect24 è indietro anni luce rispetto ai suoi concorrenti, vedi l'assurda presenza dei codici amico da scambiarsi vicendevolmente. Una spina nel fianco per qualunque giocatore.

Adesso è arrivato il momento degli obiettivi. Tutti ne parlano. Tutti i miei amici in qualche modo postano su Facebook i loro trofei PS3. E spesso mi capita di confrontare i miei obiettivi di Xbox 360 con quelli di altre persone incrociate nelle mie lunghe sessioni di gioco online. Nintendo dovrebbe in primo luogo capire che gli obiettivi sono un fenomeno di costume videoludico. Un fenomeno sociale, incredibilmente divertente e assuefante. Ma non sempre perfetto.

Io da Nintendo mi aspetto la perfezione, dunque perché non perfezionare un sistema teoricamente valido? Se Nintendo avesse pensato a un sistema di obiettivi creativi - anziché bollare l'intero mondo degli obiettivi sbloccabili come una sorta di guinzaglio per i giocatori - probabilmente nelle prossime console ci troveremo fra le mani un motivo in più per continuare a giocare un titolo. Quella volta che, per la prima volta, ho suonato il flauto magico in Super Mario 3 mi sono emozionato. Ma, come molti di voi, ho suonato il flauto magico dopo aver visto il film The Wizard. O dopo averlo letto da qualche parte. Con un sistema creativo di obiettivi - vedi un obiettivo intitolato "Suona il flauto nel primo castello" - avremmo ricevuto un indizio riguardante la presenza di un segreto da scoprire. Il che ci avrebbe portato alla ricerca del flauto magico, all'esplorazione di un livello e, infine, a un piccolo badge di cui vantarsi.

Questa volta credo che Nintendo dovrebbe togliersi i gusci di Koopa dagli occhi anziché parlare di creatività, libertà e ricompense. Gli obiettivi funzionano bene, sono divertenti da sbloccare e, talvolta, misteriosi e impegnativi. Sta a Nintendo tirare fuori il meglio da un'idea valida. E, francamente, mi auguro lo facciano presto.

Gli obiettivi di Nintendo

L'esercito del surf

L'esercito del surf

Noi siamo i giovani, cantava la Spaak. Mentre Luis Migues diceva che noi siamo ragazzi di oggi noi. Ma lo facevano rispettivamente 47 e 26 anni fa. Pare che qualcuno al TG5 sia rimasto ancora a quei tempi, e si creda ancora molto giovane. Sì, perché pochi giorni fa è andato in onda un servizio sui video più visti (o più cliccati, come dicono i giovani del TG5) su YouTube, in una sorta di top ten perlopiù popolata da video con animali buffi, parlanti e teneroni. Tutto raccontato con meraviglia, come se i video virali fossero la novità del momento.

Ma quello che più mi ha sorpreso è stato il video al primo posto in classifica. O, meglio, il commento dell'autore del servizio su quel video. Si tratta di un famoso video virale in cui un tizio, di fronte a un non comune ma certamente non raro arcobaleno a due archi, esclama - quasi fosse completamente strafatto di chissà quale allucinogeno - "wooooow, double rainbow, oh my god!".

Ebbene, chiunque frequenti la rete sa bene che quel video ha totalizzato 25 milioni di visite NON perché ritrae un arcobaleno doppio, ma a causa del commento del suddetto tizio strafatto. Eccolo qui:

http://www.youtube.com/watch?v=OQSNhk5ICTI

Ebbene, il TG5 ha commentato la notizia dicendo che il video più cliccato è "double rainbow" perché "ritrae uno splendido arcobaleno doppio". Proprio così.

I video virali, cari signori del TG5, non attraggono le persone perché mostrano un normale fenomeno naturale. Ma perché fanno pisciare addosso dalle risate, sorprendono, emozionano, inteneriscono. E in questo caso siamo proprio all'interno del "pisciarsi addosso dalle risate". E, ve lo garantisco, l'arcobaleno doppio da solo non fa pisciare addosso dalle risate. Anche perché su Youtube esiste un video di un arcobaleno quadruplo, attualmente assestatosi ad appena 20.000 visite. Mille volte meno del video con l'arcobaleno doppio. Lo potete vedere qui:

http://www.youtube.com/watch?v=M1i6nZqsy-0

Ora, la reazione dei giornalisti del TG5 di fronte a un video virale è stata più o meno questa: "wow, video cliccato, oh my god, facciamoci un servizio da mandare nel preserale!". Se avessero filmato le loro reazioni meravigliate di fronte a un fenomeno estremamente comune nel web, probabilmente avrebbero a loro volta generato un video virale. Purtroppo così non è stato.

L'impianto perfetto per le console

Siamo quasi a Natale e qui a casa mia ci siamo detti "perchè non farsi un regalo?". Essendo il sottoscritto un appassionato di videogiochi (chi l'avrebbe mai detto) e la consorte un'appassionata di cinema, abbiamo pensato di costruirci l'impianto perfetto per gustare entrambi i media con stile. Parecchio stile. Dopo avere tribolato per alcuni giorni, sono riuscito a mettere in piedi un impianto quasi perfetto per l'audio e il video, ottenendo un risultato alto dal punto di vista qualitativo.

Dunque, partiamo dal principio. A casa mia ci sono quattro console: Xbox 360, Playstation 3, Nintendo Wii e Playstation 2. Parliamo di quattro console, due collegabili in HDMI e due collegabili in Component (se vogliamo ottenere la massima qualità audio/video).

In primo luogo è stato necessario scegliere un televisore degno di questo nome, in grado di accettare almeno due HDMI e due component. Per quanto riguarda i due ingressi HDMI non c'è alcun problema, in quanto la maggior parte dei televisori in commercio possiede almeno due ingressi di questo tipo. Il problema è il component, spesso limitato a un solo ingresso.

In secondo luogo questo televisore deve avere la possibilità di uscire con l'audio in digitale, naturalmente non solo in PCM lineare (due canali) ma anche in PCM 5.1. Questo è un problema più spinoso, in quanto la maggior parte dei televisori non è in grado di uscire in multichannel.

Dopo accurate ricerche, vari confronti fra svariati modelli, la mia scelta si è orientata verso il televisore LG 42LX6800. Si tratta di un televisore LED, 42 pollici FULL-HD 3D. Come ogni televisore 3D il costo è considerevolmente più elevato di qualunque altro televisore non-3D di dimensione analoga. In ogni caso questo modello è risultato essere il televisore 3D più economico sul mercato, con un prezzo di listino intorno ai 1.200 euro ma facilmente acquistabile a meno di 1.000. Nello specifico il televisore è stato pagato 830 euro, beneficiando di una promozione e di uno sconto per i liberi professionisti. Si consideri inoltre che il televisore non richiede un emettitore di raggi infrarossi per fare funzionare il 3D e include un paio di occhialini (costo 100 euro). Mica male!

In ogni caso questo televisore, oltre ad avere quattro ingressi HDMI e due ingressi component, esce con l'audio in digitale multicanale. Non male.

Naturalmente l'audio in digitale esce in formato ottico toslink, la famosa presa quadrata che emette un laser rosso e richiede un cavo in fibra ottica.

Questo cavo deve essere collegato a un impianto home theater in grado di accettare un ingresso digitale. Nel mio caso avevo a disposizione un impianto Philips LX 3900SA. Si tratta di un modello in 5.1 piuttosto vecchio, ma in grado di accettare - oltre al consueto Dolby Pro Logic II (il formato di uscita di Wii e PS2) - il formato Dolby Digital 5.1 e il formato DTS.

Sfortunatamente l'ingresso digitale del mio home theater NON ha una presa Toslink ottica, ma una presa SPDIF coassiale. Questo problema è dovuto proprio all'età del mio impianto, un problema assente nei modelli più recenti. In ogni caso è bypassabile: è stato sufficiente acquistare un convertitore Toslink da ottico a coassiale (prezzo 15 euro) e un cavetto coassiale (prezzo 2 euro) per trasformare la presa coassiale in una presa ottica.

Dunque, sono giunto a una prima configurazione che ha visto tutte le console collegate al televisore, e il televisore collegato al convertitore collegato a sua volta all'impianto home theater. Un gioco da ragazzi: la Playstation 3 funziona in multichannel, Wii e PS2 in Dolby Pro Logic II. Per quanto riguarda l'Xbox 360 c'è qualche problema, ma ne parlerò tra poco.

Partiamo dal problema principale della Playstation 3: i film. Se i giochi funzionano perfettamente in Dolby Digital 5.1, i film in Blu-Ray funzionano solo se dotati di un formato audio Dolby Digital 5.1 o Dolby Pro Logic II. Il formato DTS e DTS-HD, disponibile in molti blu-ray, non funziona. Ciò è dovuto al fatto che il televisore non supporta completamente il formato DTS. Questo è un problema molto comune fra i vari televisori disponibili (anche quelli più costosi) poiché quasi mai dotati di un decoder DTS o comunque non in grado di trasformare il segnale DTS in un segnale ottico Dolby Digital. È possibile downgradare il suono a PCM Lineare attraverso la console, ma così facendo si perde l'effetto surround.

Come agire? Semplice, la console Playstation 3 può essere configurata in modo tale da uscire con il video in HDMI e con l'audio in Toslink ottico. Dunque è sufficiente collegare un cavo ottico dalla PS3 all'impianto home theater et voilà, audio in DTS!

Rimane un problema: il mio impianto home theater ha un solo ingresso digitale. Come è possibile collegare due o più fonti digitali? La soluzione scelta è molto economica, e prevedere l'uso di uno sdoppiatore ottico. Il prezzo è di circa 8 euro, e consente di switchare fra i vari cavi ottici semplicemente ruotando una manopola. La PS3, inoltre, consente di replicare il segnale audio su più fonti. Ho dunque impostato il segnale audio ottico come audio principale della console, mentre il segnale HDMI (downgradato a PCM lineare) come segnale audio secondario. Dunque, se siete in fase "non ho voglia di alzarmi e spostare l'interruttore" potete comunque giocherellare con la PS3 in PCM lineare o, addirittura, spegnere l'impianto home theater e sentire l'audio dal televisore. Naturalmente tutto questo passaggio è inutile se il vostro impianto home theater ha due o più ingressi ottici: in quel caso sarà sufficiente collegare un cavo ottico dalla PS3 all'impianto, affiancato al cavo collegato dalla TV all'impianto.

Per quanto riguarda la console Xbox 360 il problema è ancora più spinoso del precedente. Non riesco davvero a capire perché la console, seppure impostata in Dolby Digital 5.1, esce "random" in Dolby Pro Logic o in Dolby Digital. Pare che il segnale inviato dalla console al televisore sia un segnale mal configurato. Mi spiego: la dashboard della console lavora in Dolby Pro Logic II, mentre la gran parte dei giochi è compatibile con il Dolby Digital 5.1. Teoricamente, quando dalla dashboard si lancia un gioco la console dovrebbe inviare un segnale all'impianto dicendogli "hey, sto trasmettendo in Dolby Digital ora!". Generalmente questo segnale prevede un'interruzione nel flusso audio che viene percepita dall'impianto come un reset. Con la PS3 la cosa funziona, con la 360 no. Dunque per impostare correttamente il segnale, nel mio caso sono obbligato a spegnere e riaccendere il mio impianto oppure, più rapidamente, a cambiare fonte di ingresso per un secondo. Ovvero, passo dall'entrata digitale a quella analogica, ritorno alla digitale e per magia ecco l'audio in 5.1. Spero che Microsoft si accorga della cosa, se conoscete qualcuno al lavoro su Xbox ditegli di dare un'occhiata a questo post! Sarebbe sufficiente interrompere il flusso audio (ovvero "spegnerlo" per una frazione di secondo) per risolvere il problema.

In realtà esiste un altro modo per risolvere il problema. Un modo che prevede un altro acquisto se siete in possesso di una console Xbox 360 fat, gratuito se avete una slim. Si tratta di collegare nuovamente la console all'impianto home theater attraverso un cavo ottico, esattamente come abbiamo fatto con la Playstation 3 (quindi passando dallo sdoppiatore o andando direttamente a un impianto home theater con molti ingressi ottici).

Come detto con la Slim non ci sono problemi, in quanto dotata di un'uscita ottica. La fat, invece, prevede il collegamento di un adattatore. L'adattatore standard component/composito (incluso nella confezione di tutte le console 360) include l'uscita Toslink, ma per un colpo di genio dei produttori se si attacca questo adattatore non c'è spazio per la presa HDMI! Questo perché la plastica dell'adattatore copre la presa HDMI, che non può essere raggiunta. Non so cosa sia passato nella mente dei progettisti di questa console, in ogni caso anche questo problema ha una soluzione.

Su alcuni forum si spiega come "smontare" l'adattatore originale per consentire l'accesso della presa HDMI. Lo sconsiglio vivamente, in quanto molto spesso smontando l'aggeggio salta una saldatura, e il vostro cavo diventerà poco più di un soprammobile nerd o una buona arma da strangolamento.

La soluzione che consiglio io si paga, ma costa meno di 5 euro. Parlo di un adattatore SOLO AUDIO per la 360, visibilmente più sottile e pensato proprio per fare passare il cavo HDMI. Una volta collegato questo adattatore tutti i problemi si risolvono, e potrete uscite dalla console al vostro impianto.

Lungi da me fare pubblicità a negozi dove ho trovato tutti questi apparecchi, in ogni caso mi sento in dovere di nominarli nel tentativo di aiutare chi si trova nella mia stessa situazione.

Adattatore toslink ottico/coassiale, quattro cavi ottici e sdoppiatore toslink sono stati acquistati su Nierle.de a un prezzo di circa 33 euro, spese di spedizione incluse.

L'adattatore per l'audio della 360 è stato acquistato su Dealextreme.com a meno di 5 dollari, pari a circa 3 euro e 60 centesimi. Spedizione inclusa. Questo sito è lentissimo con le spedizioni, così lento da lasciarvi spesso pensare di essere stati gabbati. Parlo di spedizioni che richiedono anche 30 o 40 giorni. Si tratta solo di avere molta pazienza. In ogni caso, 3 euro e 60 potete anche rischiarli.

Dunque, ricapitolando, ecco la mia spesa per un impianto da maniaco dei videogiochi e del cinema.

Televisore Full-HD 3D 42 pollici: 832 euro
Cavi, convertitore e sdoppiatore: 32 euro
Adattatore 360: 4 euro
Due cavi HDMI a banda larga (1.4): 30 euro
Cavo component Wii e Cavo component PS2: 30 euro.

TOTALE: 928 euro

Considerate inoltre l'acquisto di un impianto home theater, il cui prezzo varia. Con 300 euro vi portate a casa qualcosa di discreto, se non siete maniaci del suono ovviamente. Io mi so accontentare, e devo dire di essere molto, molto soddisfatto.

E poi, volete mettere la gioia di giocare a Call of Duty: Black Ops in 3D, in 5.1 con i maroni che vi vibrano ogni volta che scoppia una granata? Soldi ben spesi!