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Call of Duty: Advanced Warfare

Call of Duty: Una guerra ogni anno non è troppa?

C'è più apatia che interesse nei confronti dell'annuncio del nuovo CoD. Abbiamo provato a capire le motivazioni per cui il più grande franchise videoludico continui a sovrastare.

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Questa settimana è stato rivelato Call of Duty: Advanced Warfare presentato dall'attore Kevin Spacey, e neanche senza troppe sorprese. Nonostante l'inconveniente di avere tra i loro piani di marketing un trailer fugace che mostra Spacey in un monologo sullo stato della democrazia, mentre vengono mostrate macchine da guerra, il resto altro non è che un nuovo capitolo di Call of Duty previsto per novembre. Sempre la stessa cosa.

La scorsa notte, non appena è apparso il sito teaser di Advanced Warfare (quando ancora pensavamo che si chiamasse Blacksmith, che stupidi), abbiamo iniziato ad accarezzare la palla nel campo di calcio in un gioco di FIFA, contemplando le somiglianze tra le due IP. Ovviamente non sono la stessa cosa: l'unico tiro che si effettua in FIFA è quello in porta, ma quando si tratta di rilasci, ci sorprende che Call of Duty sia già paragonabile ad una serie di sport. Non stiamo parlando di giochi nuovi, ma parliamo di un aggiornamento annuale, in cui il nucleo centrale è rimasto invariato e le uniche modifiche apportate sono superficiali.

Call of Duty: Advanced Warfare

Dando un'occhiata alle reazioni sui social media, non è difficile rintracciare una certa apatia nei confronti di CoD. Molti giocatori trovano sempre più difficoltà ad interessarsene, e chi può biasimarli visto che le componenti di base variano così poco da un anno all'altro... Quindi, chissenefrega se le mappe sono differenti, che ci sono uno o due nuove modalità di gioco, l'essenza del gioco è la stessa: solito gameplay, azione arcade, una campagna storia che probabilmente sarà un po' più stupida rispetto a quella dello scorso anno e per tutto il tempo si sfiora la parodia. Activision segue oramai la sua consolidata formula. Detto questo, potremmo ancora essere in qualche modo sorpresi, questa volta. Una prospettiva in terza persona? Nessuna (o nuova) modalità co-op basata su ondate? Idee stravaganti sulla carta, ma chissà cosa faranno per stravolgere le cose questa volta. Ma cambiamenti o no, c'è sicuramente dissenso.

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Ma, e da qui il titolo del nostro articolo, un approccio annuale merita di essere deriso? EA non fa la stessa cosa proponendo FIFA o Madden ogni dodici mesi, ma con lievi miglioramenti che portano avanti la serie, e in modo concreto ? La risposta è un semplice no, anche se l'impostazione stagionale che è alla base del rilascio annuale di un nuovo gioco FIFA tende in qualche modo a giustificare la decisione. Ma cerchiamo di non illuderci, EA potrebbe facilmente rilasciare un gioco ogni due anni, aggiornare le varie squadre annualmente tramite DLC (o, volesse mai, gratuitamente ai loro clienti fedeli e già paganti). Se rilasciato ogni due anni, farebbe effettivamente la differenza in un nuovo gioco di calcio piuttosto che fare spallucce tutte le volte mentre lo si gioca, perché è proprio come quello dell'anno prima.

Ci sembra che Call of Duty stia seguendo all'incirca lo stesso percorso. Tre squadre lavorano adesso su tre cicli all'anno per consegnare esperienze annuali a cui i giocatori di CoD sono ormai abituati. Questo probabilmente si rivelerà una buona mossa nel lungo periodo, perché anche se ci sono tante lamentele da parte dei giocatori e da parte della critica di tutto il settore, ci sono ancora tanti fanatici di CoD in pole position ogni anno, che mettono i loro soldi sul bancone del negozio, per mettere le mani sull'ultimo capitolo. Un anno in più nel tempo di sviluppo dovrebbe assicurare una qualità più elevata e clienti soddisfatti.

Call of Duty: Advanced WarfareCall of Duty: Advanced Warfare

E' facile capire che Call of Duty abbia raggiunto il picco, ed è dai tempi di Black Ops e Modern Warfare, quando questi co-esistevano, che la serie aveva raggiunto il suo zenit . Ora, con un Ghosts deludente e un Sledgehammer non ancora provato, Treyarch e Infinity Ward (senza quei talenti che hanno fatto grande il franchise) si sono messi d'accordo sui doveri riguardanti lo sviluppo, ma il futuro rimane poco chiaro. C'è ancora tanta carne al fuoco, questo è sicuro, ma ci saremmo sorpresi nel caso in cui la serie fosse riuscita a riprodurre il successo di cui ha goduto solo un paio di anni fa. Come dicevamo poc'anzi, i giochi stanno iniziando a confondersi. Ma c'è anche un altro gioco che si profila all'orizzonte, che si prepara a scalare le classifiche all'inizio di novembre . Sarà interessante vedere come Advanced Warfare si confronta con i suoi predecessori in termini di vendite.

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Ci sono altre serie che tengono in considerazione il modello impiegato da Activision per la loro serie di punta, l'idea di un rilascio annuale è sicuramente seducente. Giochi come Assassin's Creed, che escono con snervante regolarità. Battlefield 4 è apparso sulla scia del suo predecessore, pur non essendo ancora finito al momento del rilascio (anche se, almeno, c'era un divario di più di un anno). Anche la frequenza con cui sempre più spesso vengono rilasciati i giochi Lego risulta in realtà un po' sorprendente, e seppur siano chiaramente destinati a un pubblico più giovane, demograficamente più indulgente, è ancora difficile da scrollarsi di dosso la sensazione che questi giochi stiano diventando troppi.

Poi abbiamo Titanfall, che a sua volta deriva da Call of Duty, dal momento che Respawn Entertainment nasce da Infinity Ward . E' troppo presto per dire cosa riservi il futuro di questa IP, ma la decisione di togliere la modalità single player - la parte utilizzata nei trailer e per scopi di marketing in altri giochi sparatutto - lascia ai suoi sviluppatori un compito abbastanza semplice, aggiornando il gioco non appena un sequel appare inevitabile. Guardando la cosa da un punto di vista cinico, Titanfall sembra che potrebbe essere stato creato proprio rendere più facile un sequel. Speriamo che si siano presi del tempo per realizzarlo, ma il nostro timore è che, visto il grande successo, abbandonino l'esclusività relativa alla piattaforma, e il lancio su PlayStation significa, dunque, che un nuovo capitolo sia più vicino di quanto si creda.

Call of Duty: Advanced Warfare

Con questo in mente, ci troviamo a porre un'altra domanda. Anche se forse la risposta a questo è abbastanza chiara: questi giochi, sempre a cadenza annuale, soddisfano la domanda dei giocatori, o ci vengono servite esperienze appena rimaneggiate per soddisfare la leggendaria necessità degli azionisti che ci mettono i soldi? Temiamo che la brama di denaro sia il fattore più influente di tutti, e quella che spinge i grandi editori a sfornare una fornitura infinita di sequel.

Ma, c'è anche un altro problema: siamo ancora lì a comprarli. Ogni anno i rivenditori aprono a mezzanotte, affinché i giocatori possano ottenere la loro nuova dose di Call of Duty o FIFA, e ogni anno ci sono abbastanza clienti che spingono a farlo. E' quasi come se, seppur fossimo sazi, continuiamo a mangiare con avidità, e anche se ci sentiamo male, collettivamente sopportiamo la nausea e andiamo avanti.

Finché ci sarà un mercato, EA e Activision (e tutti gli altri) continueranno ad andare avanti, dopo tutto, è nel loro interessi. Rilasci annuali continueranno, e l'unico modo per evitare che esca ogni anno un nuovo capitolo di CoD è che ognuno a novembre lasci a casa il proprio portafoglio/la propria borsa a casa e non acquisti il nuovo gioco. E diciamocelo, questo non succederà mai.

Call of Duty: Advanced Warfare

Il che ci riporta al punto di partenza. Calciare un pallone in campo nel nuovo gioco FIFA World Cup (in realtà è il secondo gioco della saga dopo appena otto mesi, e quello che probabilmente precederà un altro titolo FIFA che arriverà alla fine di settembre). Nessuno sembra essere irritato dalle annuali (a volte anche meno di un anno) iterazioni di giochi sportivi che arrivano sul mercato, e forse questo è un riflesso anche per il successo di Call of Duty. E' il gioco più importante del pianeta e questo lo rende un bersaglio facile. Ma forse è anche un po' ingiusto, e la cosa giusta da fare - se non vi piace CoD, almeno - è di ignorarlo semplicemente e investire le vostre energie in un gioco più in linea con i vostri gusti. Non ci arrabbiamo se esce un nuovo FIFA ogni 12 mesi, e forse Call of Duty è ora solo una vittima del suo stesso successo. Sembra quasi di moda odiarlo.

Almeno secondo il nostro punto di vista. Siamo convinti che ci troviamo in un campo oramai saturo. Abbiamo perso interesse per la parte single-player di Call of Duty, probabilmente sulle scale mobili di quella più controversa presente nei livelli di Modern Warfare 2, quando divenne ovvio, che la serie aveva raggiunto il picco nel primo Modern Warfare. Se così non fosse, il ridicolo di Black Ops è stato il colpo di grazia che ci ha ucciso. Anche se, di tanto in tanto, ancora ci divertiamo sul lato multiplayer, abbiamo smesso di emozionarci alle uscite annuali. Ma piuttosto siamo alquanto arrabbiati quando vediamo un nuovo gioco CoD all'orizzonte, oggi così come nei confronti di qualsiasi altro gioco di sport rilasciato annualmente. E' qualcosa per tenerci occupati, una parte del ciclo, e rimarrà così perché là fuori, da qualche parte, c'è ancora un pubblico che non vede l'ora di metterci su le mani.

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