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Final Fantasy VII: Remake

Game On: Il Passato e il Presente di Final Fantasy VII: Remake

Square Enix ha ridefinito ciò che i giocatori dovrebbero attendersi dai remake in futuro, che si tratti di Final Fantasy o altro.

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Dopo essere stato in sviluppo per oltre cinque anni, Final Fantasy VII: Remake è stato finalmente pubblicato in esclusiva su PlayStation 4 un paio di mesi fa, raccogliendo ottimi consensi da parte di pubblico e critica (ecco la nostra recensione). I fan erano impazienti di questa nuova versione di uno dei più grandi JRPG di tutti i tempi, presentato per la prima volta sulla PlayStation originale nel lontano 1997. Sebbene il gioco originale sia ben consolidato e amato da milioni di fan in tutto il mondo, la produzione ha richiesto molto più tempo e sforzi di quanto normalmente richiesto per tali remake, ma c'è una ragione dietro questo lungo periodo di sviluppo: il remake di Final Fantasy VII va ben oltre ciò che un "remake" normalmente fa, al punto che è diventato quasi un gioco con una storia a sé, pur mantenendo invariati alcuni aspetti fondamentali del gioco originale.

Di tutto questo (e molto altro) ne abbiamo discusso di recente con il producer Yoshinori Kitase e il game director Naoki Hamaguchi, che hanno raccontato a Gamereactor il loro obiettivo iniziale con Final Fantasy VII:

"La nostra idea principale per Remake era quella di rendere omaggio a ciò che la gente amava dall'originale, ma nel frattempo dare vita ad una forma di intrattenimento molto moderna", ha detto Hamaguchi a GR. "Volevamo davvero creare un'esperienza che fosse nostalgica, ma allo stesso tempo che fosse anche un gioco nuovo e fresco. Non volevamo solo cogliere ispirazione dall'ambientazione del gioco originale e creare qualcosa di nuovo a partire da quello, ma rendere omaggio a quell'originale e rifare tutti gli elementi in un modo che si potesse godere della stessa essenza fondamentale".

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"Il nostro obiettivo è stato quello di offrire un'esperienza di gioco che fosse allo stesso tempo nuova e nostalgica, non in contrasto con i ricordi affettuosi dell'originale, ma valorizzandoli ed esprimendoli nel modo più moderno possibile".

Final Fantasy VII: Remake

Il team ha lavorato davvero sodo per raggiungere questo obiettivo, ma sembra che Hamaguchi sia stato in realtà ispirato da un altro mezzo in termini di approccio per quanto riguarda la reimmaginazione di un classico. Secondo lo sviluppatore giapponese, il remake live-action di La Bella e La Bestia (2017), diretto da Bill Condon, aveva molto in comune con la produzione di Final Fantasy VII: Remake, che ha usato come esempio per dare al suo team una migliore idea di ciò che avrebbe voluto dal prodotto finale:

"Quando sono stato coinvolto per la prima volta nello sviluppo di Final Fantasy VII: Remake, ho riflettuto attentamente su cosa avremmo dovuto concentrarci nel ricreare il gioco originale. Di recente avevo visto il remake live-action di La Bella e La Bestia e il periodo tra quella versione e quella animata originale, così come il periodo difficile in cui è venuta fuori, erano relativamente vicini a ciò che avevamo fatto con Remake e l'originale Final Fantasy VII. Questo lo ha reso un riferimento davvero utile su come rifare diligentemente una storia pur rispettando il lavoro originale. Penso che continueranno ad esserci richieste di ulteriori remake in futuro, sia per giochi che per film, quindi sarei felice se la gente guardasse a Final Fantasy VII: Remake come un esempio influente di come farlo bene."

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I progetti di questa portata sono sempre influenzati da una varietà di fattori diversi, per questo volevamo capire quali altre tendenze attuali nel mondo dei videogiochi hanno avuto un effetto su Remake. Quando abbiamo pronunciato le parole "mondo aperto", il game director ha parlato del suo approccio molto personale alla concettualizzazione del game design:

"Questa è solo la mia opinione personale, ma non credo che i giochi basati sulla trama o sul mondo aperto siano superiori. Non penso che dovresti prima decidere il game design e poi creare in base a quello, ma fare il contrario e scegliere un game design che sia il più adatto al contenuto che vuoi raccontare e all'esperienza che vuoi che il giocatore abbia."

"In questo senso, la parte della storia originale di Final Fantasy VII fino alla fuga da Midgar è innegabilmente una trama che si svolge in modo lineare e trasformandola in un'esperienza di gioco più aperta avrebbe potuto facilmente sminuire quel senso di tensione ed eccitazione, ero fiducioso nel perseguire un game design più lineare per raccontare quella storia ".

Hamaguchi ha poi aggiunto che ha "la sensazione che attenersi allo stesso tipo di game design lineare che abbiamo usato fino a lasciare Midgar potrebbe non essere adatto agli sviluppi della storia che ne derivano, e invito tutti i nostri giocatori ad attendere quali progetti e quale percorso seguiremo nel futuro del progetto. "

Final Fantasy VII: RemakeFinal Fantasy VII: Remake

È un approccio con cui Yoshinori Kitase, il producer del gioco e l'uomo che ha diretto l'originale nel 1997, concorda. In effetti, sembra che, se fosse dipeso da lui, sarebbe andato oltre con le revisioni. Ad esempio, il produttore avrebbe accolto con favore ulteriori importanti cambiamenti che avrebbero contribuito a distinguere ancora di più il remake dall'originale:

"Personalmente ho immaginato un cambiamento abbastanza drammatico in generale, ma il nostro director Tetsuya Nomura e il co-director Naoki Hamaguchi volevano mantenere il più possibile gli aspetti amati nell'originale. Alla fine, il team di sviluppo ha deciso di concentrarsi sul rispetto dell'originale pur aggiungendo nuovi elementi, garantendo un delicato equilibrio tra i due".

In questa prima parte dell'esperienza di FVII Remake, la maggior parte delle modifiche sono state ben accolte sia dai fan che dalla stampa. Naturalmente, il gioco è stato pubblicato sullo sfondo di una crisi sanitaria senza precedenti, quella del COVID-19, e ha presentato molte difficoltà uniche e impreviste, ma il team di sviluppo di Square Enix è stato in grado di trarre qualcosa da questa situazione travolgente:

Kitase ha raccontato a GR come "sinceramente [spera che] Final Fantasy VII: Remake possa offrire a coloro che sono costretti a sopportare lo stress di vivere in lockdown un momento di sollievo e divertimento in questi tempi difficili".

Final Fantasy VII: Remake

Allo stesso modo, Hamaguchi ha aggiunto: "Sento fortemente che l'essenza dell'intrattenimento sia quella di dare speranza e sogni alle persone e di stimolarli per il futuro, quindi avere un gioco come Final Fantasy VII: Remake - che è stato amato dai fan per oltre 20 anni - in un mondo oggi così diverso ha avuto un grande significato per me come autore".

Square Enix non sa quando usciranno le prossime puntate di Final Fantasy VII: Remake. Tuttavia, la produzione è già iniziata e gli sviluppatori ci hanno assicurato che il feedback dei giocatori (sia buoni che cattivi) si rifletterà nei seguenti capitoli (anche se non sappiamo ancora quanti capitoli ci saranno). Speriamo di non dover aspettare troppo a lungo per la prossima iterazione, dato che i fan dell'originale e dei suoi spin-off non vedono l'ora di giocarci e sono pronti per altre sorprese.

"Abbiamo ricevuto molti commenti dai fan che hanno espresso la loro approvazione per questo approccio e hanno affermato che l'approccio che abbiamo adottato per il remake era in sintonia con loro, e questo ha ispirato fiducia in tutte quelle piccole decisioni che abbiamo preso per realizzare il gioco", ha confermato Hamaguchi. "Siamo estremamente entusiasti dello sviluppo del prossimo gioco e della realizzazione di qualcosa che soddisfi anche le aspettative dei fan, ma è importante non dimenticare il senso d'umiltà e che possiamo ancora imparare molto".

Se hai giocato a Final Fantasy VII: Remake, cosa speri di vedere dalla prossima iterazione di questa reinterpretazione unica di una delle avventure più longeve della storia dei videogiochi?

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