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La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor

La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor

Nel suggestivo contesto del castello Sforzesco di Milano, abbiamo potuto dare un'occhiata al nuovo attesissimo titolo a firma Monolith, e ancora una volta le nostre impressioni si rivelano molto positive.

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Tra le grandi attese delle prossime settimane, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor vanta sicuramente un posto di diritto. Oscura, dannatamente violenta e fedele al lore tolkeniano da cui attinge a piene mani, la nuova opera di Monolith Productions si rivela un prodotto particolarmente ambizioso, ma che conferma il grande talento dello studio statunitense, che da oramai un decennio è tra le "costole" creative di Warner. Intrappolati nelle segrete del Castello Sforzesco di Milano - e mai poteva essere scelta cornice più suggestiva e intrigante - abbiamo potuto tastare con mano una demo contenente due modalità specifiche: una missione della campagna storia e la modalità sandbox, in cui abbiamo potuto prendere confidenza con un'interessante caratteristica chiamata Nemesis. Ma partiamo con ordine.

Nella prima parte della demo, seguiamo il protagonista, Tallion, sulle tracce del Gollum. Impegnati ad esplorare un ambiente riccamente dettagliato e ad affrontare orde consistenti di nemici, gli sviluppatori di Monolith ci offrono qualche piccola ma interessante informazione relativa ad alcune dinamiche interne al gioco, a partire dalla grande importanza che assumono i ricordi di Wraith, lo spirito dalle sembianze elfiche che si è impossessato del Ranger del Black Gate. Grazie ai ricordi - attivabili toccando oggetti specifici - sarà infatti possibile sbloccare particolari abilità ma anche permettere di dare vita ad alcuni luoghi, altrimenti inaccessibili. Questo aspetto - pienamente in linea con l'aspirazione sandbox che permea l'intero titolo - ci spingerà, dunque, ad esplorare costantemente le mappe del gioco, in cerca di oggetti che ci permettono di ricostruire, tassello dopo tassello, ricordo dopo ricordo, questa avventura.

Un'avventura che, come dicevamo in apertura, si colloca perfettamente all'interno della tradizione dell'epopea tolkeniana. Ambientato cronologicamente tra Lo Hobbit e la trilogia di Il Signore degli anelli, L'Ombra di Mordor rimaneggia con fedeltà e grande rispetto il materiale originale, un aspetto che emerge anche nella cura e nell'attenzione messa negli oggetti, ciascuno caratterizzato da un nome e dalla sua storia. Una chicca che sicuramente farà fibrillare i più appassionati dell'avvincente saga fantasy.

La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor
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Accanto all'evidente cura e all'omaggio che trasuda in ogni angolo della Mordor di Monolight, uno degli aspetti che ci ha colpito è il dinamismo che caratterizza l'intero mondo di gioco, una caratteristica che interessa non solo il protagonista, ma anche i vari villians che popolano il mondo di Mordor. Nel caso di Tallion, il giocatore, infatti, ha la possibilità di prediligere diversi stili di combattimento, passando dal Ranger (combattimenti ravvicinati con spada, pugnale, ecc) allo spirito elfico Wraith (attacchi a distanza con l'arco, magia) con il semplice tocco di un pulsante, offrendo all'interno dello stesso scontro una certa versatilità nell'attacco. Inoltre, grazie ad un interessante sistema di puntamento attuabile attraverso l'arco di Wraith, Tallion ha la possibilità di raggiungere il nemico "taggato" alla velocità della luce, infliggendogli un poderoso fendente.

Ma lo stesso dinamismo è rintracciabile anche nei nemici, e da qui ci spostiamo alla modalità free-roaming caratterizzata dal sistema Nemesis. Il sistema Nemesis - che non va confuso con il sistema presente in Diablo III, di cui condivide solo il nome - permette ai nemici, di varia natura e forma, di evolversi contemporaneamente al nostro personaggio, di "avere memoria" dei precedenti incontri avuti con noi e ricordarsene nel caso di un nuovo scontro con Tallion. Questo permette ai nemici di "livellarsi", di acquisire nuove abilità, ma al tempo stesso permette a noi giocatori di affrontare creature sempre diverse, anche grazie al fatto che queste vengono generate in modo procedurale, evitando di cadere nella monotonia della ripetitività che gli ambienti sandbox inevitabilmente portano con sé. Infine, ogni nemico viene "schedato" dal gioco attraverso delle pratiche carte, riportanti ciascuno i loro punti deboli/punti di forza e le singole caratteristiche, elementi che si rivelano indispensabili sul campo di battaglia, quando orde di nemici ci attaccano.

Il miglioramento delle abilità e il livellamento dei personaggi non passa solo per i nemici. Anche il/i nostro/i nostri protagonista/i vantano un'interessante componente RPG: ciascun personaggio possiede infatti un albero delle abilità (18 abilità per Tallion, 21 per Wraith), ciascuna sbloccabile accumulando XP all'interno dei nostri combattimenti e nella campagna principale.

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Per quanto riguarda il sistema di combattimento, L'Ombra di Mordor non brilla tuttavia di originalità. Seppur molto curato e avvincente, è impossibile non cogliere qualche omaggio/citazione ad un altro prodotto di casa Warner, Batman: Arkham, e al suo free flow system, e anche qualche accidentale rimando alla saga Assassin's Creed e al suo sistema di movimento parkour (e all'Occhio dell'Aquila), marchio di fabbrica del franchise Ubisoft. Ma la nostra non vuole essere una sterile polemica: anzi, a nostro avviso, la scelta di Monolight di citare - volutamente o meno - due saghe di successo e costruire parte del sistema di combattimento su aspetti rodati e che funzionano, è solo un bene. Se il sistema funziona ed è interessante, che male c'è a usarlo?

Dopo un'oretta in sua compagnia, La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor ci ha convinto. Con una buona dose di difficoltà, con quel quantitativo sufficiente di sana ultra-violenza da renderlo incredibilmente accattivante, L'Ombra di Mordor si prepara a regalare parecchie ore di libidinoso divertimento. Seppur non ci abbia stupito a livello grafico - non tanto per la qualità delle texture quanto piuttosto per una certa anonimia negli ambienti, un aspetto che forse farà discutere i più devoti fan di Tolkien - il nuovo titolo di Monolith Productions ha indubbiamente del potenziale. Attendiamo con impazienza il prossimo 30 settembre per gustarcelo più in profondità sulle nostre piattaforme.

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