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Lego Dimensions

Lego Dimensions

Un sogno (nerd) diventato realtà.

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C'era una volta una generazione di bambini (o forse più di una) che ha sognato, almeno una volta, che le proprie mirabolanti costruzioni di Lego prendessero magicamente vita. Se questo, all'epoca, era possibile solo sfruttando la propria fervida immaginazione, uno straordinario studio chiamato TT Games è riuscito a trasformare questo sogno in realtà, grazie al loro nuovo gioco (almeno per il territorio italiano) chiamato Lego Dimensions. Dopo aver debuttato negli States e in buona parte dei Paesi europei a settembre dello scorso anno, il nuovo titolo "toys-to-life" - per cui si intende quella categoria di videogiochi che prevedono l'utilizzo di statuine e pupazzi che vengono "tradotti" in digitale e su schermo mediante l'uso di un'apposita piattaforma detta "portale", come i vari Disney Infinity e Skylanders - firmato dallo studio britannico approda finalmente sul suolo italico, regalandoci tante straordinarie avventure e riportandoci indietro nel tempo, a quando da bambini trascorrevamo ore e ore nella nostra cameretta, a montare fantastiche costruzioni Lego. Perché, come vedremo, rispetto all'agguerrita concorrenza, il plus valore che porta con sé Lego Dimensions sta proprio nella possibilità per il giocatore di costruire materialmente i personaggi e gli accessori che troviamo all'interno del gioco. Un aspetto che amplia e approfondisce ulteriormente una formula già ben consolidata e rodata, come quella dei titoli Lego di TT Games visti negli ultimi anni.

Lego Dimensions
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Tutto parte con lo Starter Pack, una confezione che al suo interno include, oltre al gioco, tre personaggi (Batman, Gandalf e Wyldstyle - ma nella versione PlayStation 4 da noi recensita, vi è anche in esclusiva SuperGirl) e il suddetto portale, qui chiamato Toy Pad, tutti completamente da assemblare. Quando si avvia il gioco per la prima volta, infatti, viene richiesto al giocatore di costruire materialmente le proprie costruzioni di Lego, aggiungendo una componente assolutamente inedita rispetto ai diversi titoli analoghi presenti sul mercato. Mattoncino dopo mattoncino, diamo infatti vita ai vari elementi che ci serviranno all'interno del gioco - a cui si aggiungono anche veicoli e altri oggetti - che, una volta posizionati sul Toy Pad, prenderanno magicamente vita all'interno del gioco.

Ciò che è divertente - oltre alla grande ed evidente soddisfazione di costruire con le proprie mani ciò che useremo nel gioco - è che il giocatore viene invitato a costruire i vari elementi mentre gioca, gli viene dunque chiesto di "sporcarsi" le mani, contribuire materialmente all'esperienza, un elemento che si rivela assolutamente inedito rispetto ai precedenti titoli Lego. L'aspetto diventa ancora più ghiotto se si gioca in compagnia di un amico (come accaduto nella nostra fase review), con cui non solo si condivide l'esperienza in-game, ma anche il divertimento nel dare vita alla propria costruzione. Attenzione: non escludiamo piccole disquisizioni e singolar tenzoni tra i giocatori in fase di montaggio degli stessi! Inoltre, come scopriremo più avanti, il Toy Pad non si limita esclusivamente a fungere da connettore tra la realtà fisica delle nostre costruzioni e il mondo virtuale sullo schermo, ma rappresenta anche un elemento particolarmente attivo all'interno del gioco, apportando un valore aggiunto rispetto ad altri titoli analoghi.

Costruito il nostro portale e i nostri eroi, e dopo averli correttamente posizionati su di esso, la nostra avventura prende ufficialmente il via. Lord Vortech - il malvagio signore del pianeta Vorton - è alla disperata ricerca del centro esatto del multiverso LEGO. Per accedervi, sono necessari dodici Elementi Primari (tutti elementi legati ai diversi pacchetti che aumentano a dismisura l'universo di gioco), che Lord Vortech e una banda di cattivissimi - tra cui militano alcuni dei villain più importanti dei precedenti giochi Lego, come Joker, Saruman, ecc. - tentano di recuperare nei diversi mondi. Infatti, una volta raccolti e riuniti alla Base Primaria, questi permettono di accedere alla chiave al potere assoluto del multiverso LEGO, che nelle mani sbagliate, come quelle di Vortech, potrebbero avere effetti devastanti. I primi personaggi ad essere spazzati via dai propri mondi sono, appunto, Batman, Gandalf e Wyldstyle i quali - servendosi del magico portale - iniziano il loro viaggio da una dimensione all'altra, per impedire che Lord Vortech porti a compimento i suoi malvagi piani.

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Da un punto di vista narrativo, è evidente che la trama rappresenta un mero pretesto per giustificare e legare tra loro i tanti diversi pacchetti (o dimensioni) che arricchiscono il mondo di gioco, con ambientazioni molto eterogenee (si passa dal coloratissimo mondo di Oz a quello dark di Gotham City con molta naturalezza, senza discontinuità) e personaggi tra i più variegati. Rispetto ad altri prodotti a marchio Lego a firma TT Games, è evidente che qui la trama ha un ruolo secondario, ma la maggior parte del divertimento viene relegato al gameplay (soprattutto se cooperativo) e sull'innovativa meccanica del creare costruzioni Lego.

Parlando di meccaniche in sé e per sé, non assistiamo a particolari novità rispetto alla formula già consolidata dei precedenti titoli Lego: ogni personaggio ha una propria peculiarità, che viene sfruttata per risolvere determinati puzzle che troviamo disseminati nel mondo di gioco; si raccolgono quanti più mattoncini e collezionabili possibili; ecc. Come dicevamo, l'esperienza dà del suo meglio se giocata in compagnia di un amico: infatti, grazie all'eccellente modalità split-screen presente nel gioco (oramai una chimera nei titoli contemporanei), due giocatori possono collaborare per completare al meglio i diversi livelli che affronteremo.

L'unica grande eccezione ed effettiva novità in termini di gameplay sta nella presenza del Toy Pad, che, come dicevamo, svolge un ruolo attivo: durante la risoluzione di alcuni puzzle, ma soprattutto durante lo boss fight, dovremo spostare le diverse figure da una parte all'altra della piattaforma e in questo modo, ad esempio, risolveremo un enigma, attiveremo un meccanismo, sferreremo un contro-attacco contro un boss, ecc. Dobbiamo ammettere che, seppur sia davvero elementare, abbiamo dovuto prenderci un po' la mano all'inizio in quanto completamente spiazzati da questo nuovo utilizzo, ma il gioco ne fa così largo uso, che ben presto diventerà routine.

Lego Dimensions
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Per quanto riguarda la componente grafica e l'aspetto generale, Lego Dimensions è, come tutti i titoli Lego, garanzia di qualità. Ogni dimensione è estremamente curata nei minimi particolari, ricca e con un carattere assolutamente proprio che è quasi impossibile non restare ancor più affascinati da questo titolo. Sebbene le ambientazioni siano per la maggior parte materiale pregresso da precedenti titoli della serie Lego, non si ha mai la sensazione di essere di fronte a qualcosa di "riciclato", ma anzi ad un prodotto che - sebbene nella sua grande e voluta eterogeneità - è sempre molto curato. Ciliegina sulla torta, immancabile in tutti i titoli della serie, c'è l'innato umorismo che pervade l'esperienza: forte di grande autoreferenzialità, Lego Dimensions oscilla tra battute molto puerili (in fin dei conti, il target di riferimento è quello dei giovanissimi) e altre più sottili, che faranno ovviamente appello a quel popolo di "bambini dentro" (a cui chi scrive si sente fiera di appartenere) a cui il gioco fa (anche) riferimento.

Tutto molto bello fin qui, se non fosse per un piccolo, ma certamente non sottovalutabile, "problema", che caratterizza Lego Dimensions, un aspetto che potrebbe rappresentare un ostacolo al suo acquisto, ossia il suo esorbitante prezzo. Non ci lamentiamo tanto dello Starter Pack (che è di poco più alto dei suoi competitor e dei normali giochi, venduto al prezzo di 75 euro), quanto dei tanti (e ghiottissimi!) pacchetti aggiuntivi che ci permettono di ampliare l'universo del gioco, che vanno dai 16 euro ai 30 euro (per quelli contenenti anche il livello aggiuntivo). Un dolore e un massacro al nostro portafogli, soprattutto se si pensa che queste costruzioni Lego non solo sono utili al gioco in sé, ma sono uno spasso da costruire e un oggetto da collezione da esporre in salotto. Per carità, è giusto precisare che il mancato acquisto del pacchetto non preclude la presenza degli altri personaggi nel gioco (potremmo infatti sbloccarli temporaneamente usando la valuta in-game), ma sicuramente la barriera-prezzo non è da sottovalutare.

Ci siamo davvero goduti ogni minuto trascorso in compagnia di Lego Dimensions, un titolo che - seppur non abbia apportato modifiche radicali in termini di gameplay - è riuscito a conquistarci grazie alla sua innovativa e inedita componente "fisica", che rende felici i tanti (ex) bambini che hanno amato e amano tuttora costruire con i Lego. Il nuovo titolo di TT Games rappresenta quel sogno un tempo inimmaginabile, divenuto realtà per quei tanti di noi che sono cresciuti a pane e Lego nella nostra infanzia, e che ancora oggi approfittano di regali a nipotini e figli per comprare vagonate di mattoncini colorati. Se non fosse per il suo prezzo leggermente proibitivo, Lego Dimensions sarebbe stato davvero perfetto. Ma già sappiamo che molti di voi hanno già stilato di nascosto la lista da mandare a Babbo Natale per correre ai ripari...

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Possiamo costruire con i Lego!; Tanti mondi e personaggi molto curati e dettagliati; Un'eterogeneità che diventa valore aggiunto; Accessibile a tutti; Umorismo tipico dei giochi Lego.
-
Il prezzo proibitivo dei pack aggiuntivi; Un po' di monotonia sulla formula ormai consolidata dei giochi Lego di TT Games; Nessuna reale difficoltà.
overall score
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