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The Last Story

The Last Story

Anche se fra pochi mesi arriverà nei negozi la nuova console di casa Nintendo, non significa che Wii non abbia più capolavori da offrirci. The Last Story è uno di questi.

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Il genere degli RPG giapponesi sta vivendo quella che potremmo definire una crisi. Final Fantasy non è più il più importante franchise videoludico del mondo, e molti titoli non riescono a trovare un mercato al di fuori del Giappone.

anche se il genere è nato il Occidente, è stato sviluppato ed evoluto per mano dei giapponesi. Oggi ci ricordiamo di titoli come Chrono Trigger, Secret of Mana, Lufia, Breath of Fire e i primi Final Fantasy e Dragon Quest con tanta nostalgia. Quelli erano i giorni di gloria dei giochi di ruolo giapponesi, nella maggior parte dei casi di questo genere è stato ricollocato nell'angolo dei titoli retro.

Non si tratta di un problema legato alla qualità. Dragon Quest IX era un ottimo gioco, anche se non era innovativo. L'approccio conservatore che contraddistingue questo genere è, al contempo, una maledizione e una benedizione. La cosa è diventata evidente con Final Fantasy XIII, il più moderno della popolare serie, ma anche uno dei più criticati per la sua mancanza di evoluzione. Aveva un inizio davvero lento, ma guadagnava in ritmo dopo una ventina di ore circa.

Era caratterizzato da una certa linearità e da un sistema di combattimento fin troppo semplice. In parte, la cosa è dovuta alla natura delle battaglie a turni, ma aveva qualche lacuna in termini di narrazione. Per anni, gli sviluppatori si sono concentrati sulla presentazione, lasciando in secondo piano l'interattività e le scelte dei giocatori. E, al contempo, giochi come The Witcher e Mass Effect si imponevano come i migliori rappresentanti di questo genere, anche se erano prodotti nel mondo occidentale.

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The Last Story

Anche se questo genere è indebolito, non è certo morto, e di recente sono emerse parecchie buone idee. Spesso non si sono tradotte nelle migliori esperienze, ed è raro vedere così tante belle idee implementate in un unico gioco come avviene in The Last Story, firmato Mistwalker e Nintendo. Mistwalker è uno studio di sviluppo fondato dal creatore della serie Final Fantasy, Hironoby Sakaguchi, che si è dato da fare per portare una ventata di aria fresca nel genere con questo gioco.

Va riconosciuto che The Last Story ricarica Final Fantasy sia dal titolo che dal logo. Ma il gioco non è un bagaglio di convenzioni, e soprattutto non ci annoia con terribili combattimenti e scene patetiche, offrendoci un'esperienza più varie gatta, intensa e condensata. Potrebbe sembrare confusionario all'inizio, ma la magia si scatena relativamente presto.

La ragione principale di ciò si riscontra nell'inusuale modo con cui vengono messe in scena le battaglie. Queste sono in tempo reale e hanno una distinta componente strategica. Gli attacchi normali vengono portati a termine senza alcuna interazione, fintantoché ci troviamo vicino ai nemici. Quello su cui noi abbiamo il controllo riguarda alcuni tipi di combinazione o azioni come difendere o schivare. Il personaggio principale, di nome Zael, ad ora attrarre l'attenzione dei nemici. Si tratta di una componente essenziale del gioco, dato che i maghi hanno bisogno di alcuni secondi per poter recitare gli incantesimi che tengono impegnati i nemici. In aggiunta, controlliamo qualcosa chiamato Focus, un'abilità che funziona come un mirino e ci lascia individuare i punti deboli dei nemici e punti di interesse nell'ambiente.

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Il passaggio da l'esplorazione della mappa e le arene di combattimento avviene in maniera fluida, ed è integrata nella storia. L'unica contraddizione in alcuni tratti è quando ci troviamo a combattere orde infinite di nemici. Questi punti sono indicati per salire di livello, e pertanto non è necessario girare a vuoto al fine di incontrare qualche nemico.

Nei dungeon e durante le battaglie, l'azione prende il sopravvento. Il nostro eroe può cercare copertura, ed esiste la possibilità di spostare la telecamera sopra le spalle per poter vedere che cosa ci accade dietro. Il sistema di copertura non è tanto importante nel combattimento diretto, quanto piuttosto per poter sorprendere il nemico con un attacco a sorpresa.

The Last Story

dopo le battaglie, ci troviamo ad avere a che fare con qualcosa di completamente nuovo. I nostri personaggi vengono rivitalizzarti con il riempimento delle barre di salute e mana. Un'altra cosa inusuale che accade nel gioco è che i personaggi hanno cinque vite. Quando queste si esauriscono, il personaggio non può essere più riportato in vita. Questo significa che nelle battaglie più importanti ci potremmo trovare faccia a faccia con la fermata di game over. La cosa, tuttavia, avviene quando non si comprende il giusto approccio al boss. I punti di salvataggio, comunque, sono frequenti e se si muore non è certo la fine del mondo.

La storia è molto divertente, anche se in qualche modo prevedibile. Ruota attorno a un gruppo di mercenari che sono sbarcati sull'isola di Lazulis per guadagnare qualche soldo. La cosa sembra piuttosto strana dato il design dei personaggi, che appaiono giovani e inesperti, ma ciò non riflette necessariamente la dura vita che hanno avuto. Certo, non sembra naturale, ma non rappresenta un problema per l'esperienza e, alla fine, i personaggi risultano essere interessanti e memorabili.

Naturalmente apprendiamo presto che questo luogo apparentemente pace vuole e ameno nasconde un conflitto tra due fazioni denominate Kanan e Gurg. La storia è lineare e densa dei classici cliché come momenti romantici, tragedie e tradimenti, ma al giocatore è data la possibilità di scegliere il modo per raggiungere un determinato. Nella storia. Il gioco offre alcune delle migliori cutscene che abbiamo mai visto su questa console, e non sembrano mani superflue o eccessivamente lunghe.

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C'è stato un tentativo di creare un senso di mondo aperto nella capitale chiamata Lazulius City. Ci sono parecchie quest secondarie e segreti da scoprire nella città, che impressiona per la sua dimensione e vita. Oltre a questa città, però, il gioco non offre molto in termini di libertà ed esplorazione.

Naturalmente, The Last Story non può essere comparato ai suoi colleghi in alta definizione in termini di grafica, ma considerando la hardware di partenza è straordinario. Ci sono posti dove le limitazioni della console si fanno vedere, ed è un peccato dato lo splendido design. Riguardo alla colonna sonora, Nobuo Uematsu ha fatto un lavoro incredibile, una delle sue migliori composizioni.

Anche se il gioco riesce a fare un sacco di cose molto bene, ci sono alcuni frangenti in cui si sarebbe potuto fare qualcosa di meglio. In termini relativi, questo è un RPG giapponese piuttosto breve, dato che richiede meno di 30 ore per poter essere completato, e si concentra principalmente su una storia ben raccontata, anche se non vi sono grosse sfide dal lato del combattimento.

Nel momento in cui avrete metabolizzato quest'ultimo aspetto, gli scontri procederanno con facilità. Ma nonostante ciò, questo è un gioco che dovreste assolutamente aggiungere alla vostra collezione di titoli per Nintendo Wii.

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09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
Sistema di combattimento interessante, storia ben raccontata, ottima presentazione, multiplayer
-
La storia non è originale, non è molto difficile
overall score
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The Last StoryScore

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RECENSIONE. Scritto da Martin Eiser

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