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Uncharted: L'Eredità Perduta

Uncharted: L'Eredità Perduta

Un duo al femminile inaspettatamente esplosivo, che non fa rimpiangere i protagonisti della serie principale.

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Questa è la recensione a cura della redazione di Gamereactor Italia. La traduzione della recensione in inglese potete trovarla a questo link.

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Quando hai tra le mani una perla di rara bellezza, impregnata di ottime qualità, ciò che vorresti è che il tempo in sua compagnia non finisse mai. Abbiamo seguito con grande interesse e altrettanta curiosità lo sviluppo di Uncharted: L'Eredità Perduta, un titolo spin-off dell'omonima serie - con protagonista l'oramai celebre avventuriero Nathan Drake - sviluppato da Naughty Dog, che si è conclusa lo scorso anno con il gran finale Uncharted 4: Fine di un Ladro. Lo studio californiano ha sin da subito fatto sapere che questo nuovo gioco, caratterizzato da una nuova coppia di protagoniste (nonostante siano volti noti ai fan della saga), non si sarebbe limitato ad un semplice DLC o ad una mera espansione del quarto capitolo; no, L'Eredità Perduta sarebbe stato un gioco con una propria personalità, un proprio carattere, seppur ambientato nel medesimo universo che ha dato la gloria al buon vecchio Drake.

L'ambizione di Naughty Dog non si è limitata solo alle chiacchiere, come le logiche di marketing ci hanno oramai abituato di questi tempi, ma anzi ha trovato conferma soprattutto nei fatti, confezionando un'opera assolutamente in grado di reggersi sulle proprie gambe, avvincente, appassionante e con due nuove eroine che non ci hanno fatto rimpiangere neanche per un secondo la mancanza di Nathan e del suo sempre fedele braccio destro Sully. Un'impresa di certo non di poco conto, anzi: riuscire a reggere il confronto con un duo così ben amalgamato e vincente come quello presente nella serie principale era una sfida piuttosto ardua da superare, ma Nadine Ross e Chloe Frezer hanno dimostrato di avere la stoffa per tenere testa alle loro controparti maschili in questo spin-off. Un elemento importante, fondamentale, vitale, che ci mette di fronte ad una vera e propria speranza; ossia che L'Eredità Perduta non rappresenti un caso isolato, ma piuttosto un primo intrigante esperimento per continuare a portare avanti, senza necessariamente ledere la fama conquistata dalla serie Uncharted e dai suoi protagonisti nei suoi quasi dieci anni di storia, una saga che ha ancora molto da raccontare attraverso nuove prospettive e nuovi punti di vista. Perché Chloe e Nadine, con la loro inaspettata chimica, ci hanno letteralmente conquistato.

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Uncharted: L'Eredità Perduta

Uncharted: L'Eredità Perduta è ambientato quasi ad un anno di distanza dalle avventure di Nathan Drake in Fine di un Ladro. Chloe Frezer è certamente una vecchia conoscenza per chi ha giocato Uncharted 2 e Uncharted 3, compagna di peripezie (e non solo!) di Nate, ora sulle tracce della famosa Zanna di Ganesh, un'antica reliquia risalente all'Impero Hoysala che per la scaltra e ambiziosa ladra, appassionata di archeologia, rappresenta anche un modo per chiudere i conti con il proprio passato. Al suo fianco, troviamo la rude e testarda Nadine Ross, che sicuramente molti di voi ricorderanno come una degli antagonisti di Uncharted 4: Fine di un Ladro: dopo aver visto andare in malora la sua Shoreline, azienda di famiglia con velleità non esattamente caritatevoli, per colpa dei fratelli Drake, la giovane e tenace Nadine ha deciso di mettersi in proprio come mercenaria, prestando i suoi servigi alla stessa Chloe. Questa missione vede le due giovani donne addentrarsi in un intrigante viaggio in India - sull'orlo di una guerra civile - alla ricerca di questo tesoro prezioso, ma non saranno da sole; a contendersi l'ambito cimelio, ci sarà anche un nuovo cattivo, Asav, il quale è alla ricerca della Zanna per fini non proprio pacifici.

Non ci addentreremo oltre in merito alla trama, ma è evidente sin da subito quanto L'Eredità Perduta abbia attinto dall'eccellente qualità narrativa che ha contraddistinto la serie principale in tutti questi anni. A differenza delle classiche espansioni che vediamo sempre più di frequente nel panorama videoludico, il nuovo episodio del franchise Uncharted è un gioco a sé stante, che funziona in modo assolutamente autonomo grazie ad un plot ben scritto e a due eroine ben caratterizzate. E buona parte della forza di L'Eredità Perduta risiede esattamente lì, nell'abilità di Naughty Dog di costruire e modellare personaggi estremamente forti, con tratti ben definiti, che non sfociano mai nel puro macchiettismo. Ciò che affascina di questo capitolo è proprio il modo in cui si costruisce e si intesse il rapporto tra le due protagoniste: se inizialmente Nadine nutre non poche riserve nei confronti di Chloe, restando costantemente sulla difensiva, a mano a mano che le due donne iniziano a progredire nella loro avventura, iniziano a sviluppare un rapporto senza precedenti, di cui noi siamo spettatori e testimoni.

Questo è possibile anche attraverso l'ottima scrittura dei loro dialoghi: durante le loro lunghe passeggiate o i loro viaggi in macchina, i giocatori possono a poco a poco vedere il rapporto tra le due avventuriere prendere forma, oltre a conoscere lati del loro carattere che non abbiamo mai potuto approfondire in precedenza. Ciò in cui Naughty Dog eccelle ulteriormente è la sua capacità di non stereotipare i suoi personaggi: nonostante siano donne "cazzute" e poco inclini a farsi mettere i piedi in testa, Nadine e Chloe sono caratterizzate da tante sfumature, tali da restituirci due personaggi a tutto tondo, con i loro pregi e i loro difetti. Un risultato davvero soddisfacente, uno sforzo narrativo davvero impressionante, soprattutto se si pensa alla natura stessa di Uncharted: L'Eredità Perduta, che nasce, appunto, come spin-off.

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Uncharted: L'Eredità PerdutaUncharted: L'Eredità Perduta

Da un punto di vista del gameplay, L'Eredità Perduta non si distingue rispetto agli altri titoli Uncharted e, in particolar modo da Uncharted 4, da cui recupera le novità introdotte. Accanto alla componente esplorativa, alla risoluzione di alcuni puzzle - mai particolarmente complessi, come da tradizione nella serie - e alle sezioni in macchina, il tutto viene ovviamente intervallato da concitate fasi di combattimento, con ondate di soldati nemici che attentano alla nostra vita. Esattamente come accaduto nel quarto capitolo, anche L'Eredità Perduta vanta la possibilità di "targettare" i nemici per muoversi più agilmente nelle parti stealth e capire se un nemico è attirato dai nostri movimenti, con un'icona a forma di rombo posto sulla sua testa che passa da bianco (potremmo essere visti) a giallo (si è accorto di un movimento sospetto) fino all'arancione (ci ha scoperte!).

Durante il combattimento, oltre alla possibilità di usare la copertura per recuperare la salute compromessa e/o non farci notare dai nemici, possiamo utilizzare diverse tipologie di armi, che vanno dalle pistole più semplici ai lancia-razzi e alle granate e C4. Come noto nella serie, durante il combattimento non saremo lasciati da soli: proprio come il buon vecchio Sully, Nadine, controllata dall'IA, è il nostro fedele braccio destro, e ci aiuta a tenere testa le massicce ondate di nemici che si avventano contro di noi. Da questo punto di vista, niente di nuovo, dunque, ma continua a confermarsi una formula davvero vincente e perfettamente funzionale allo scorrere dell'azione.

Uncharted: L'Eredità Perduta

Un altro aspetto che resta invariato rispetto a Fine di un Ladro è l'impressionante qualità artistica e grafica che caratterizza l'esperienza di gioco. Avevamo giocato all'epoca ad Uncharted 4 su una PlayStation 4 standard e, nonostante fosse spettacolare già di suo sulla macchina meno potente di Sony, si sentiva comunque un po' imbrigliato, come se Naughty Dog si fosse dovuta trattenere per non far esplodere la straordinarietà del suo gioco. Con l'avvento di PlayStation 4 Pro, questa esigenza è venuta meno e vedere vibrare il mondo di gioco davanti ai nostri occhi, grazie ad un'eccellenza grafica senza precedenti, è un'esperienza davvero unica. La cura nei più piccoli dettagli, un'attenzione maniacale alle animazioni (facciali e no) passando per paesaggi mozzafiato, dimostra ancora una volta che Uncharted: L'Eredità Perduta non è assolutamente da considerarsi un prodotto di "serie B", ma anzi pienamente coerente con il resto del franchise. Il tutto è ulteriormente dimostrato da un comparto sonoro di grande livello, che non ha nulla da invidiare al resto della saga, anche in termini di colonna sonora - nonostante la mancanza del tema di Drake, ma quella è più una questione affettiva per chi scrive.

Dopo averci spezzato il cuore annunciando la fine delle avventure di Nathan Drake, Naughty Dog ci ha risollevato il morale consegnandoci un prodotto assolutamente capace di camminare sulle sue gambe, molto ben scritto e con un'attenzione al dettaglio che è pari ai titoli della serie principale. Le vicende di Chloe e Nadine riescono sin da subito ad entrarci dentro, permettendoci di scoprire lati inediti delle loro rispettive personalità e senza farci rimpiangere il duo Drake-Sully. Nonostante la formula base non sia cambiata di una virgola - e forse è qui che rintracciamo l'unico difetto del gioco, il mancato coraggio di osare introducendo qualche meccanica in più per rinfrescare il gameplay - Uncharted: L'Eredità Perduta è un gioco che punta all'eccellenza e riesce a soddisfare pienamente anche i palati più esigenti tra gli appassionati della serie. Corredato da una modalità multiplayer online e da altre feature interessanti (su tutte la Modalità Foto, con cui abbiamo trascorso diverso tempo), la nuova avventura di Chloe Frazer e Nadine Ross ci ha lasciato davvero affamati, e soprattutto con la speranza che Naughty Dog decida di continuare ad espandere questo universo, magari con protagoniste le stesse Nadine e Chloe. Perché la carta è troppo ghiotta da non giocarsela, a nostro avviso.

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09 Gamereactor Italia
9 / 10
+
Un plot affascinante e intrigante; Due protagoniste esplosive; La formula della serie continua ad essere solidissima; Grafica mozzafiato; Ne vogliamo ancora!
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Nessuna effettiva novità in termini di gameplay.
overall score
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